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«Se’l pittore vol vedere bellezze che lo innamorino, lui è signore di generarle […] in effetto, ciò che ne l’universo per essentia, pressentia, o imaginatione, esso l’ha prima nella mente e poi nelle mani. E quelle sono de tanta eccellentia che in pari tempo generano una proportionate armonia in un solo squardo qual fano le cose.»

(Leonardo da Vinci, Come il pittore è signore d’ogni sorta di gente e di tutte le cose, Codice Vaticano Urbinate 1270, 5 r.).

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